martedì 19 gennaio 2010

Angolo Onirico di Cinzio PARTE SECONDA

Cinzia prese il suo telefono e rimase ad osservarlo: l'orologio segnava le 15:00, poi le 09:00, poi le 20:00; era come se quell'oggetto potesse ripercorrere a velocità supersonica tutto il tempo che separava Cinzia dal suo presente.
Quando Cinzia distolse lo sguardo, si rese conto di aver fatto ritorno alla casa. Ebbene si, il cellulare si era tramutato in una "Passaporta", famoso oggetto presente nella saga di Harry Potter.
"La mia borsa!..dov'è??..devo trovarla!" Non è ancora chiaro perchè era così importante trovare quella dannata borsa, fatto sta che Cinzia si precipitò decisa nella stanza dove quel giorno aveva appoggiato tutte le sue cose per cercarla.
Rimase stupita nel rivedere tutti i suoi effetti: vestiti adagiati sul letto, disegni manga, dei libri e finalmente la borsa, appoggiata per terra.
Incominciò a rovistare al suo interno cercando quello che doveva trovare..già..ma cos'era??
Anche se la sua mente aveva cancellato quel piccolo particolare, non le risparmiò di certo il ricordo della delusione nel constatare che quella borsa, come tutti gli altri oggetti, apparteneva al passato.
Qualcosa le fece capire che rovistare nella borsa era stato un errore madornale: non poteva permettere che la Cinzia del passato si spaventasse nel trovare la sua borsa manomessa da..se stessa!! Così decise di autoingannarsi rimettendo tutto nell'ordine di come l'aveva lasciato quel giorno.
Si diresse nella sala dove era allestito il palco. Vi salì sopra: tutti i suoi amici erano là, il concerto non era ancora iniziato. Notò che per gli invitati, lei era come un fantasma, nessuno si accorse della sua presenza..tutti tranne Chiara.
Era visibilmente ubriaca, si avvicinò a Cinzia dicendole una delle sue frasi celebri e strampalate, poi le sorrise e andò via ballando.
Cinzia prese il microfono, prese un respiro profondo e..
Aprì gli occhi.

lunedì 18 gennaio 2010

Angolo Onirico di Cinzio PARTE PRIMA

Catania, 30 dicembre 2009.
Cinzia si svegliò nel letto accanto a Tano; la sera prima c'era stata una tromba d'aria nelle vicinanze che aveva provocato un cambiamento nello spazio e nel tempo..
un cambiamento che Cinzia avvertì subito dopo aver realizzato che non era il 30 dicembre 2009 e non si trovava nemmeno a Catania, bensì in una casa a due piani che le era familiare ma non riusciva a ricordare di chi fosse e dove fosse geograficamente.
Poi in un lampo, le ritornò in mente che in quella casa aveva dato un concerto con il suo gruppo e con stupore si rese conto che stava rivivendo quel giorno: le lancette dell'orologio erano inspiegabilmente tornate sui loro ticchettii già scoccati e fu allora che Cinzia realizzò di essere tornata indietro nel tempo.
Ancora incredula, cercò disperatamente di capire perchè fosse tornata nel passato tartassando la sua mente di domande: "Come ci sono finita qui?"; "Che giorno è?"; "Che anno era"?.
Fin quando non arrivò ad una supposizione: "Devo forse cambiare qualcosa del mio passato?", "E se si, che cosa?".
Pensò che solo una persona poteva aiutarla a capire: (la fantastica) Rabbit. Decise di chiamarla.
Mentre il telefono squillava Cinzia avvertì un'inaspettata inquietudine dentro di se: con quel gesto impulsivo, non aveva considerato che la Rabbit che stava chiamando appartenesse al presente e che Cinzia, in quel momento, non era esattamente nel suo presente. E se Rabbit fosse stata in sua compagnia mentre riceveva la telefonata dal passato?
Troppo tardi per poter riflettere, Rabbit rispose.
Con il terrore addosso, Cinzia le disse di non spaventarsi (almeno lei) per la domanda che le stava per fare: "Rabbit, ma quel giorno..era il giorno del quaderno?".
La linea era molto disturbata, fu incredibile aver instaurato un collegamento capace di vincere il tempo e lo spazio.
La risposta fu in stile Silent Hill, ovvero quando la donna lascia un messaggio di segreteria al marito, il quale ascoltandolo, non è in grado di capire neanche una parola poichè appartenenti a due diverse dimensioni.
Sconsolata per non aver ottenuto informazioni a riguardo, Cinzia attaccò il telefono e decise di raccontare l'accaduto alla sua metà: Tano.
Si, Tano era l'unica persona appartenente alla sua dimensione spaziotemporale, incapace di aiutarla a trovare una soluzione per via dei loro destini che quel giorno non si erano ancora incrociati.
I due andarono in una stanza del pian terreno molto piccola: c'era un divano verde contro una parete, scartoffie sparse qua e là e dei vecchi mobili accatastati. Ma la cosa curiosa era la porta: grande il doppio di quanto serviva per chiudere quella stranza-ripostiglio.
Cinzia si accorse di non avere la sua borsa con dentro le sigarette, ottime compagne per tutte le donne che amano spettegolare o raccontare un fatto eclatante alle loro amiche, ma visto che l'evento da raccontare non sarebbe stato poi così lungo, Cinzia pensò che avrebbe finito prima il racconto della sigaretta.
Appena si sedettero sul divano vennero catapultati all'indietro cadendo illesi su degli spalti in mezzo a una landa desolata. Della stanza-ripostiglio neanche l'ombra, se non fosse per una fessura a misura d'uomo come "passaggio" per tornare indietro.
Il cambio di scena non toccò minimamente Cinzia che iniziò subito a raccontare il fatto della telefonata a Tano.
Ci misero un pò ad accorgersi che non erano soli: Fabrizio, un amico di Tano, se ne stava seduto tre file più giù intento a gustarsi l'ultimo boccone di un hot dog.
Quando ebbe finito, si avvicinò verso di loro e iniziò a parlare del più e del meno con Tano.
"No!e se Fabrizio ha sentito qualcosa?, non deve saperlo nessuno altrimenti non potremmo più andarcene da qui!, Tano deve sapere!" pensò Cinzia e con fare gentile invitò Fabrizio ad allontanarsi da loro spiegandogli che doveva risolvere una cosa di vitale importanza di cui non poteva farne parola con nessuno all'infuori di Tano.
I due decisero di prendere il passaggio che avrebbe permesso loro di tornare nella stanza del divano verde, con l'intento di trovare un posto lontano da orecchie indiscrete.
Ma aldilà del passaggio invece che la stanza, era comparso uno strapiombo.
Non c'era modo di tornare indietro..
(Continua)

venerdì 15 gennaio 2010

Deforme

Che ce l'hai un pezzo de pane?pure vecchio...
Questa è Chiara detta deforme, il cui soprannome non ha bisogno di spiegazioni, lo capirete strada facendo.
E' facile individuare Chiara:
la vedrai camminare per le strade di Aprilia sfoggiando abiti stile Luna Lovegood mentre ascolta Bjork con le sue sfavillanti cuffiette rosa shocking. E' un pozzo senza fondo: capace di mangiare patatine fritte intrise nel gelato del McDonald seguito da un panino salsiccia e peperoni e per finire un 4-5 kg di Kinder Colazione più. Il sogno proibito di ogni verme solitario!
Il bello di tutto ciò è che fa invidia alle persone che vivono con le taglie comode perchè non ingrassa nemmeno un grammo!!
A Chiara piace:






  • spellare e spiluccare svariati oggetti quali gomma piuma, plastica morbida e da imballaggio e togliere la pellicola protettiva di un dispositivo elettronico;

  • fare barchette con ogni pezzo di carta che le capiti sotto mano (addirittura gli scontrini fiscali) e regalarle a chi le sta intorno;

  • passeggiare aggrappandosi (soprattutto d'estate) ai gomiti dei suoi amici. E' una feticista dei gomiti.
A Chiara non piace:

  • che le si faccia il solletico (la manda ai matti) e che le si tocchi il suo naso;

  • ritrovarsi in un luogo popolato da insetti;

  • la musica dance da lei definita "metallica".
Ora passiamo ad elencare le frasi tipiche che rendono Chiara unica nel suo genere:

  • N'è che me va eh
  • PaUra

  • Me stai tipo a intossicà

  • N'è che lo so

  • Me pare tipo poderoso

  • Minkia!
  • Ninni porello!
  • Me pari tipo smunto!
Frase dell'ultim'ora : "sta sigaretta me sta a fa venì de annà a cagà" (Chiara non fuma, ma noi si!)

lunedì 11 gennaio 2010

Lavoro

La fatica fisica e mentale in cambio dei soldi..maledetti soldi.
Stressarsi per sopravvivere.
Alternativa: sotto i ponti.
Così è la vita..

domenica 10 gennaio 2010

Aprilia

Landa desolata senza scampo..

IL VENTOTTESIMO FORUNCOLO

La protuberanza impertinente
spicca gioiosa
in un punto che mente
ma Pesca schiacciarlo non osa.
Esso di molti attrae l'attenzione
involontario l'occhio l'osserva schifato
in Cinzio c'è il desiderio dell'azione
nel vedere il foruncolo finalmente annientato
Cremoso e denso è il suo cuore
giace grasso e spavaldo
portando sul volto orrore
alla vista di quel giallo caldo
Ma come ogni cosa che ha la sua fine
rapida e fredda sarà la sua morte
escon tristi le seboline
andando incontro alla tragica sorte.

Written By Pesca & Cinzio

DEFORME

Fina fina e alquanto oblunga,
lei non sa che la sappiam lunga.
La quarta lettera il destin gli ha donato
perchè il suo vero esser così si è rivelato.
Il suo pensiero è talmente strampalato
che nessun gomito viene risparmiato,
di cibo va ghiotta, ha fame potente
preferisce tra tutto la patata bollente.

Written by Pesca & Cinzio

Cinzia e Pesca


Vero, Pesca e Cinzia sono completamente diverse, amano cose diverse e vivono per cose diverse.
Nonostante ciò una cosa in comune c'è: Questo blog!!!
In realtà Cinzia pensa che l'amicizia non sia fondata sulle cose in comune o sui gusti personali: il legame con Pesca è la prova che anche se non c'entrano un cazzo l'una con l'altra si trovano bene lo stesso.
In che modo? ancora non lo so..è variabile, a volte è facile dare la risposta, a volte no.
Sicuramente hanno entrambe voglia di divertirsi e fare cazzate e questo mi sembra un notevole punto in comune!!

Cinzia

Conobbe Pesca in seguito ad una grande decisione, quella di cambiare indirizzo di studi.
Fu una scelta ardua, ma non è su questo che mi voglio soffermare.
All'inizio si consideravano semplicemente come compagne di classe random e Cinzio non riesce a spiegare come le sigarette hanno fatto in modo che si avvicinassero!!
Ebbene, Pesca aveva cominciato a fumare e si fecero più frequenti le volte in cui si ritrovavano a fumare insieme sulle scale di emergenza esterne alla scuola.
Forse fu proprio in quel periodo che le due cominciarono a frequentarsi di più.

Cinzia nasce il diciassettesimo giorno del secondo mese nel millenovecentoottantasette.
E' un Acquario ascendente boh!..forse sagittario, quindi è anticonformista di natura.
Ama in un modo sconsiderato i gatti, il blu e cantare.
Molto spesso quando Pesca le chiede un' opinione Cinzia tenta di farle capire la cosa giusta da fare, a volte anche con modi un pò bruschi ma sono sempre e comunque in buona fede!!
Si è finalmente diplomata alla veneranda età di 21 anni e per una fantastica botta di culo ora ha un impiego come grafico in una serigrafia.

By Cinzia

sabato 9 gennaio 2010

Cinzia e Pesca


Ora, il bello di tutto ciò è la differente personalità di Pesca e di Cinzia. Esse non hanno in comune un bel niente. Ma proprio niente. Come possono due creature di questo tipo essere salde amiche da ormai qualche anno? Mah! Amano chiedersi opinioni su una certa cosa, ben consapevoli della risposta che l'altra le darà "Ma che cazzo èè? Ma che è sto schifo?"...

Per comprendere meglio, passiamo all'analisi degli interessi delle due, e vediamo cosa frulla loro in testa. Iniziamo:



Pesca

A pesca piace: scandalizzare Cinzia raccontandole episodi tratti dai libri del marchese De Sade; fare poesie ritaglindo parole dai giornale e incollarle sul pentagramma; fumare una sigaretta dopo un caffè possibilmente accompagnato da un quadratino di cioccolata fondente.
A Pesca non piace: viaggiare in automobili sprovviste di stereo; guardare film comici; spendere soldi per mangiare.

Pesca nasce l'undicesimo giorno del quarto mese dell'anno millenovecentottantanove. Era la sera di un martedì piovoso. "Perchè non piange?" I dottori cercavano di farla piangere, ma niente. "Sarà forse muta?" "No, sta solo dormendo".

Ariete ascendente scorpione...cavoli vostri.

Pesca frequenta il secondo anno dell'Accademia di Belle Arti di Roma, indirizzo scenografia.
Quest'anno è il suo dodicesimo anno di danza classica. Una volta amava dipingere quadri di Klimt, o cose astratte, ma ora come ora purtroppo il suo interesse per la pittura sembra essere caduto in un profondo stato di sonno in fase rem. Pesca è una Pranic Healers di 1° livello, e coltiva un profondo interesse per le arti esoteriche, e varie fricchettonerie transcendentali.

HAPPENING - Rituale Melodrammatico (di Pesca)


PARTE PRIMA
La scena si svolge in un piccolo teatro situato all'interno del centro cardiaco di un corpo umano.

Sipario. Buio.
Luce.
Si vede un uomo appeso ad un albero (fatto di polistirolo resinato) a testa in giù in stato confusionale. Si trova lì da molto tempo -almeno nove giorni prima dello spettecolo- ed è in penitenza. Ha le mani legate dietro la schiena. Il suo cuore è circondato da uno spesso muro fatto di mattoncini rossi.
Egli ha peccato con il corpo e con lo spirito. "Per mia colpa mia colpa mia grandissima colpa".
Buio.
Luce.
Entrano tre donne -di cui due sono anziane- con un agnello al guinzaglio. Si spogliano.
La più giovane è mestruata, e lascia che il sangue le scorra sulle cosce.
Arriva un cameriere che porta un vassoio con sopra un lungo coltello affilato. Le due donne più anziane prendono il coltello ringraziando il cameriere, e si inginocchiano vicino l'agnello.
Si sente la ragazza giovane piagnucolare -povero agnello povero agnello povero agnello di Dio-
Intanto le due squartano l'agnello e gettano le viscere sul pubblico che le afferra ridendo.
Dalla carcassa vuota dell'agnello ne escono, una alla volta, tante colombe, che vanno poggiandosi sulla testa delle tre donne e degli spettatori, inondadoli di luce.
Entrano tre bambini vestiti da uomini. Essi portano un vaso contenete della sabbia, e sorreggono una grande tela bianca, che posizionano al centro del palcoscenico.
La ragazza mestruata rovescia la sabbia ai suoi piedi, e, con il dito, scrive una parola in una lingua sconosciuta. Le altre due passano le mani sulle cosce della ragazza, prendono il suo sangue, corrono alla grande tela bianca, e dipingono. Un quadro astratto.
Intanto la ragazza si piega e urina sulla sabbia.
Entrano due servi -dipinti interamente d'oro- portando due specchi delle dimensioni umane.
Le due donne anziane si mettono ognuna davanti a uno specchio. La ragazza prende il coltello usato per l'animale, e le uccide pugnalandole alla schiena.

Si sente il tonfo di due corpi morti cadere a terra. Il pubblico sobbalza.

Applausi!!!

Allo specchio intanto si vede ancora il riflesso delle donne sorridenti, e le colombe iniziano a picchiettare sulla sommità del cranio delle due, forandolo finchè raggiungerà una dimensione tale da permettere loro il passagio.
Le colombe spariscono all'interno del cranio.

- L'uomo appeso è ancora lì, impassibile. Nessuno ci fa caso-
La ragazza soffia sui due specchi frantumandoli in mille pezzi, così da poter ritrovare le due donne, più vive che mai, contornate da una luce accecante che si espande oltre il nostro teatrino.
Il pubblico guarda tutto ciò incredulo "Sono vive! Sono vive!"
Le tre si prendono per mano e sul ciglio del palco fanno un profondo inchino sorridendo.

Applausi.
Buio.
Sipario.

venerdì 8 gennaio 2010

Ok, la mia collega se n'è andata..e io sto qui alle prese con questo piccolo spazio virtuale dalle mille funzioni.
Dò il Benvenuto a chiunque si imbatta (anche per puro cao) in questo blog.
Detto ciò, al momento non so che cazz'altro scrivere, quindi chiudo.

Cinzio

Prefazione

bella